Perche no by Ovadia Moni

Perche no by Ovadia Moni

autore:Ovadia, Moni [Ovadia, Moni]
La lingua: eng
Format: epub
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00


The Great Jewish Swindle

La salvazione dalla yiddishe mame, l’ebreo afflitto l’attende da una figura leggendaria: il Messia.

A questo proposito se potessi parafrasare il titolo di un celebre film The Great Rock ‘n’ Roll Swindle, – “La truffa del Rock ‘n’ Roll” – definirei questa figura The Great Jewish Swindle. Una volta di più ricordo che si tratta solo del commentario di un saltimbanco.

Naturalmente la questione del Messia è cosa molto seria; ma io ho sempre condiviso l’idea che sia connessa con la reazione che l’ebraismo ha col tempo. L’ebraismo non vuole azzerare il tempo ma essere nel tempo. È caratteristica anche del profetismo ebraico quella di appropriarsi del tempo e di entrare anche nel tempo storico pur non facendosi sottomettere dal tempo storico. Ma allora questo Messia arriva? Non arriva? È davvero così necessario nella relazione degli ebrei con l’Eterno? E questo Eterno, questo Dio ritroso che sembra starsene per i fatti suoi e affidare gli uomini al loro arbitrio o tutt’al più giocare con loro a nascondino, ha seriamente intenzione di mandare loro il Messia?

I suoi figli – in particolare gli shomrim mitzwot custodi dei precetti – lo assillano. Hanno avuto promesse e continuano a dire: “Come? Hai detto che mangeremo, staremo bene! Se ci comportiamo bene tu darai...” Soprattutto lo gradirebbero, questo Messia, anche consistente di una certa cospicuità monetaria; non per esosità, non crediate, ma proprio perché si manifesti in termini comprensibili all’umanità. Hanno una irriducibile e bizzarra fiducia in questo Dio silente e nel suo Messia.

Ed è per questa fiducia incrollabile, per questo struggente equilibrio tra il chiedere e il non avere, che questi ebrei aspettano, aspettano, aspettano. C’è questa storiella, in proposito.

Abramino è stato un bravo ebreo, un brav’uomo, un uomo che ha una grande famiglia. È molto vecchio e gli mancano due o tre figli da sistemare. Ha fatto tutto quello che un buon ebreo dovrebbe fare. Allora, in modo straziante, prega l’Eterno.

“Che cosa ti costa...? Fammi vincere la lotteria. Al tuo povero Abramino fai vincere la lotteria! Ma perché io non vinco mai la lotteria?! Sono tre anni che ti prego!”

Questa preghiera straziante giunge fino alle orecchie dell’Eterno, che è disperato, perché questo lamento è terribile; va avanti anni. Più Abramino invecchia, più il lamento si fa straziante.

Finché un giorno il cielo si squarcia, e l’Eterno si manifesta al buon uomo e gli dice: “Abramino caro... Io te la faccio vincere la lotteria, ma tu compra almeno il biglietto...!”

Questa è la fiducia messianica. Per questo nell’ebraismo l’attesa del Messia davidico mi pare sia come voler vincere la lotteria senza comprarne i biglietti. E in fondo che differenza c’è fra voi cristiani (la maggior parte di voi) e noi ebrei? Voi siete solo degli ebrei impazienti, questa è la differenza. L’avete voluto prima e lo avete fatto venire, ora voi ne aspettate il ritorno, noi la prima venuta. Valeva la pena tutto il rumore che si è fatto?

Chi ha interpretato il messianesimo ebraico nel modo più straziante e, secondo me, geniale, è l’impressionante talento di Franz Kafka.



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